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La notte degli Oscar è sempre paragonabile ad una grande bilancia: abbiamo un certo numero di film candidati con un certo numero di statuette pendenti. Abbiamo delle annate, come l’edizione passata, in cui la bilancia rimane in bolla, i premi sono più o meno divisi con tutti i film: ma quest’anno la bilancia ha subito una pendenza significativa tutta da una parte. Su un piatto abbiamo le 7 statuette di Gravity di Alfonso Cuaron, un film che ha “recuperato” quel genere un po’ dimenticato da tutti, ovvero la fantascienza. Ed ha preso quello che non è riuscito a guadagnare l’altro film con ultra tecniche digitali innovative di qualche edizione fa, ovvero Avatar.
Soprattutto la regia, con un Cuaron da record (è il primo latinoamericano a vincere come regista), vincitore anche per il montaggio.
Dall’altra parte del piatto abbiamo quelle poche gocce da parte degli altri film: Il grande Gatsby, che ne ha vinti 2 su 2, Her con 1 Oscar, Dallas Buyers Club con 3 vittorie (due importanti, per gli attori protagonisti e non), uno per Blue Jasmine (meritatissimo alla Blanchett come Miglior Attrice Protagonista), e tre per 12 anni schiavo (il vincitore assoluto essendo decretato come Miglior Film).
E gli altri? Sono rimasti tutti nel portapesi: grandi esclusi da qualsiasi premio American Hustle di O. Russell, 10 nomination andate tutte a vuoto, e Wolf of Wall Street dell’eterno escluso Scorsese, che ci ha lasciati attoniti per l’ennesima sconfitta del grande DiCaprio.
Premi a parte, la serata è stata un po’ di toni leggeri e non eclatanti. Probabilmente i periodi durissimi, economicamente parlando, hanno spinto a uno show più sobrio, per non rendere quel palco una sorta di paradiso irraggiungibile da milioni di persone in grosse difficoltà.
Abbiamo una Ellen DeGeneres in gran forma, più tra il pubblico che sul palco, quest’anno assolutamente coprotagonista di Twitter. Sì, perchè i momenti più esilaranti sono stati con un momento “selfie” assieme a Bradley Cooper, Meryl Streep, Jennifer Lawrence, Julia Roberts, Kevin Spacey, Brad Pitt, Angelina Jolie, Channing Tatum e Lupita Nyong’o. In pochi minuti è stata la foto più retweettata nella storia del noto social network.
Ma allora anche queste stelle del cinema sono come noi, immortalate in un tweet? Ebbene sì, considerando che la buona DeGeneres ha ordinato per tutti delle pizze, le ha distribuite con tanto di piatti e tovaglioli (e se le sono mangiate di gusto!) ed ha raccolto la mancia per il fattorino utilizzando l’enorme cappello di Pharrell Williams (che, tra parentesi, ha fatto ballare la mitica Streep sulle note di “Happy”).
Non sono mancati momenti emozionanti, come il ritorno sul palco, dopo decenni, della leggendaria Kim Novak, e di momenti celebrativi come i 50 anni dal premio a Sydney Poitier (il primo nero a vincere come Miglior Attore per La calda notte dell’ispettore Tibbs) e i 75 anni de Il mago di Oz, con una interpretazione trascinante di Pink del brano Somewhere Over the Rainbow (e una esilarante Ellen in versione Strega Buona del Nord). Ma anche una grande celebrazione per gli Eroi cinematografici.
In tempi bui come questi, anche un semplice personaggio cinematografico, un regista rivoluzionario, un attore talentuoso, un film trascinante possono dare quella piccola spinta motivazionale che magari stiamo cercando, perché di questi tempi poche cose possono mantenerci a galla e tra queste c’è sicuramente il grande Cinema.