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Giovanni Grimani, che fu potente signore di Venezia, era uomo di grande cultura nonché grandissimo amante delle arti: dall’arte greca, di cui da appena un secolo si era riscoperto l’incredibile valore, a quella a lui contemporanea, come la pittura di Bosh. Collezionista e amante del bello, volle donare la sua raccolta di antichità alla città di Venezia nel 1587, dando origine a uno Statuario Pubblico che può ben definirsi uno dei musei pubblici più antichi d’Europa. Da allora la sua sede non è mai mutata, in Piazza San Marco, il Palazzo delle Procuratie Nuove. Oggi lo Statuario Pubblico è il Museo Archeologico Nazionale di Venezia, che pur se condivide l’accesso con il Museo Correr, è però una realtà indipendente (e con un suo blog, il primo di un museo archeologico nazionale in Italia).
Nelle intenzioni del Museo, noto per la sua collezione di marmi antichi, greci e romani, è sempre presente un certo interesse per l’arte contemporanea: lo si è notato nel 2013 con la 55° Biennale d’Arte, quando il museo ospitò il Padiglione di Cuba, e lo si può ritrovare nuovamente oggi, con l’Ulysses Project.
Fino al 31 gennaio il Museo ospita un’installazione contemporanea. Si tratta di Ulisse II, un’opera dell’artista giapponese Makoto, realizzata in gesso e carta giapponese a partire da una scansione e modellazione 3D condotta da VirtualGeo sulla statua di Ulisse del Museo Archeologico Nazionale. L’Ulisse Grimani è una scultura romana copia di un originale di età ellenistica. Questa statua è stata nel 2015 al centro di una serie di attività condotte sempre da VirtualGeo col fine di renderla fruibile in modo nuovo: attraverso un touch-screen che ne permette la “navigazione” virtuale, consentendo al visitatore di osservare da vicino dettagli che sulla statua reale non sarebbe possibile verificare e di acquisire informazioni ulteriori su di essa. È l’Ulysses Project, al centro del quale si pone l’indagine della statua con le tecnologie più avanzate: scansione 3d e modellazione 3d non solo a fini di spettacolarizzazione, ma di ricerca e divulgazione.
Tornando a Makoto e al suo Ulisse II, l’artista ha realizzato un’opera eterea, sospesa. Posta accanto all’Ulisse Grimani, dialoga con esso nonostante i 1900 anni di differenza tra una statua e l’altra.

Ulisse Grimani e Ulisse II accanto nella sala del Museo Archeologico Nazionale. Fino al 31 gennaio. Credits: Ulysses Project
Dopo il 31 gennaio sarà possibile continuare a fruire sia dell’Ulisse Grimani che dell’Ulisse II sul sito web di Ulysses Project, già attivo: in questo modo è possibile vedere virtualmente un capolavoro dell’arte antica posto a confronto con un’opera d’arte contemporanea che ne reinterpreta le forme artisticamente a partire, però, da un prototipo scientificamente preciso.