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Nel grandissimo, colorato e ricco calderone della 10 giorni di festa della musica e delle arti che caratterizzerà il Torino Jazz Festival, particolare attenzione meritano i progetti che quest’anno accompagneranno e sosterranno il lavoro di giovani jazzisti italiani. E’ stato Stefano Zenni, direttore artistico della manifestazione, a sottolineare con particolare soddisfazione l’interesse per i giovani talenti e l’allargarsi dello spazio a loro destinato all’interno dell’evento.
Si parte già con l’inaugurazione di venerdì 22 aprile, una giornata ‘a tutto Fringe’ che aprirà l’intera manifestazione musicale. Tra gli appuntamenti di giornata c’è anche l’importante gemellaggio con il Festival Jazz di Edimburgo, che porta a Torino il batterista inglese Tom Bancroft e il suo progetto originale Edinburgh Project, e che vedrà uno scambio musicale con Torino. A luglio infatti i The Bridge – giovane band formata da Dario Terzuolo, Gabriele Ferian, Riccardo Proto e Marco Breglia – saranno a Edimburgo a portare il sound jazz italiano.
Ma spazio ai giovani sarà garantito anche e soprattutto il 30 aprile, giornata Unesco per il jazz. Con l’occasione i ragazzi del jazz italiano si esibiranno in orchestra per un grande evento che vanta il patrocinio del Miur e che probabilmente sarà trasmesso in diretta su Radio3. L’Orchestra Nazionale Jazz – Giovani Talenti sarà diretta da Paolo Damiani, ospite Rosario Giuliani.
Il TJF si fregia inoltre di una importante collaborazione con la scuola di musica e di jazz (il cui dipartimento è diretto niente meno che da Wynton Marsalis) più nota al mondo, la Juilliard School di New York. Non solo saranno a Torino docenti e allievi, pronti a esibirsi e a dialogare con il jazz italiano, ma per la prima volta quest’anno è stata avviata una collaborazione in virtù della quale gli studenti di jazz del conservatorio Verdi di Torino partiranno alla volta degli States in ottobre per toccare con mano la realtà americana.
Non solo TJF, non solo dieci giorni di grande festa, ma un laboratorio che sempre più, tra novità, contaminazioni e dialogo, guarda al futuro della musica jazz.