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Da bambini chi di noi non ha guardato almeno una volta il cartone animato della Disney Il libro della giungla, nelle due versioni del 1967 e del 2003? Tutti ci siamo emozionati seguendo il piccolo Mowgli nelle sue peregrinazioni per la foresta e abbiamo temuto per la sua vita quando Akela, il temibile lupo indiano capo del branco, era nei paraggi. Altro non è che una riduzione della omonima raccolta di racconti dello scrittore e poeta britannico Rudyard Kipling.
Questa ambientazione esotica sicuramente affascina e inebria il lettore, ma non bisogna cadere in errore: dietro a tutta la produzione letteraria di Kipling si cela una forte e convinta mentalità colonialista, che vede l’uomo bianco come il portatore dei più alti e nobili ideali. “Raccogli il fardello dell’Uomo Bianco”, ripeteva anaforicamente la poesia Il fardello dell’uomo bianco del 1899…
Lo scrittore nacque nel 1865 a Bombay, in India, dove i genitori erano in viaggio dall’inizio dell’anno. All’età di 6 anni il piccolo Rudyard e la sorella Trix vennero mandati dal padre alla Lorne Lodge a Portsmouth nel Southsea: lontano dai genitori, viene assalito da un senso di solitudine e malinconia, quasi si sentisse abbandonato e solo al mondo. Nel 1877 la signora Kipling tornò dall’India per prendersi cura dei suoi figli e dall’anno seguente Rudyard frequentò lo United Service College, creata appositamente per l’educazione dei figli degli ufficiali britannici. Non avendo le capacità intellettuali per una borsa di studio a Oxford, il padre lo mandò a Lahore, in Pakistan, dove divenne caporedattore di un piccolo giornale, La Gazzetta Civile e Militare. Nel 1882 si trasferì nuovamente in India, a Bombay.
Nel 1889 viaggiò per la Birmania, la Cina, il Giappone e la California, attraversò gli Stati Uniti e l’Oceano Atlantico e si stabilì a Londra. Il poema più famoso di questo periodo, con chiara influenza imperialista, è The Ballad of East and West. Nel 1892 sposò Caroline “Carrie” Balestier, ma durante il viaggio di nozze la banca di Kipling fallì e la coppia fu costretta a trasferirsi nel Vermont, dove risiedeva la famiglia della sposa. In questo periodo inizio a scrivere racconti per bambini, Il libro della giungla e Il secondo libro della giungla, ma a seguito di una lite col cognato la famiglia Kipling abbandonò l’America e tornò in Inghilterra. Tra il 1900 e il 1901 uscì a puntate su rivista il romanzo picaresco Kim, ambientato tra le polverose città indiane. Nel 1907, a soli 41 anni, ricevette il Premio Nobel per la Letteratura e raggiunse così l’apice della fama e del successo.
Durante la Prima guerra mondiale, divenne corrispondente di guerra sul fronte occidentale e italiano e in seguito corrispondente itinerante per l’Europa, grazie soprattutto alla crescente popolarità dell’automobile. Nel 1922 fu chiamato dall’Università di Toronto e nello stesso anno divenne rettore della St Andrews University. Morì il 18 gennaio 1936 per un’emorragia cerebrale; le sue ceneri sono tutt’ora custodite presso l’abbazia di Westminster a Londra.
Il testamento più ricco e profondo, che scava e sonda territori intimi, è la poesia If (Se) del 1895, che insegna pedagogicamente e moralmente come diventare Uomini. Ne riportiamo delle strofe, nella speranza che ciascuno di noi possa trovare per sé un invito a migliorare.
“Se saprai mantenere la testa quando tutti intorno a te
la perdono, e te ne fanno colpa.
Se saprai avere fiducia in te stesso quando tutti ne dubitano,
tenendo però considerazione anche del loro dubbio.
Se saprai aspettare senza stancarti di aspettare,
O essendo calunniato, non rispondere con calunnia,
O essendo odiato, non dare spazio all’odio,
Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo saggio;
[…]
Se saprai riempire ogni inesorabile minuto
Dando valore ad ognuno dei sessanta secondi,
Tua sarà la Terra e tutto ciò che è in essa,
E — quel che più conta — sarai un Uomo, figlio mio!”