Errore sul database di WordPress: [Table 'artintim_w4etrsxd.4azgpt3J_ppress_meta_data' doesn't exist]SELECT * FROM 4azgpt3J_ppress_meta_data WHERE meta_key = 'content_restrict_data'
Rubare le opere d’arte per sopravvivere è il mestiere che svolge Vera, la protagonista di L’Uomo di Marmo – Non dite che l’arte è senza cuore, divertente e originale romanzo di Miriam Ghezzi.
Pubblicato da Booksalad, che noi abbiamo intervistato sul numero di ArtInTime di maggio, L’Uomo di Marmo è l’opera prima di Miriam, che abbiamo avuto la fortuna di incontrare e conoscere di persona al Salone del libro 2014 proprio in occasione della presentazione.
Vera è laureata in storia dell’Arte, ma visto il periodo storico che sta attraversando l’Italia, è molto difficile per lei trovare un lavoro, decide quindi di recuperare i vecchi ferri del mestiere del padre e diventa così ladra di opere d’arte. Il mestiere è parecchio rischioso, ma Vera sembra molto portata, infatti sono molti i clienti che le chiedono di avere quei pezzi unici che popolano i nostri meravigliosi musei italiani e sono disposti a pagare ingenti somme di denaro per esporre Botticelli nel loro salotto e ammirarlo mentre sorseggiano un bicchiere di cognac o whisky.
Tra un furto e l’altro ecco che arriva quello che verrà definito dai giornali il colpo del secolo: durante il furto della Venere del Botticelli, Vera si imbatte nella gigantesca e affascinante statua del David di Michelangelo: la perfezione fatta marmo, si potrebbe dire. Ecco che durante questo incontro accade qualcosa di inaspettato, Vera abbraccia il colosso marmoreo e lui improvvisamente prende vita, come una moderna fata turchina lo trasforma in un uomo vero.
L’uomo di marmo di Miriam Ghezzi racconta una storia originale e ironica al punto giusto, vediamo un uomo di marmo che si trasforma, che deve essere nuovamente plasmato per divenire di carne, ma dietro a questa patina che strappa un sorriso al lettore, si nasconde inevitabilmente un messaggio ben chiaro che riguarda il nostro Bel Paese e in particolar modo il nostro immenso patrimonio artistico. Miriam, come la protagonista del suo libro, è laureata in storia dell’arte e purtroppo non è semplice lavorare in questo campo, lei ci è riuscita, fa la guida turistica a Bergamo, scrive opere teatrali e fa anche la regista e l’attrice. Dalle pagine del libro, traspare il suo dispiacere nel vedere cosa accade spesso agli splendidi musei italiani, luoghi dove si nascondo tesori inestimabili che raccontano il nostro splendido passato e lo esaltano: luoghi troppo spesso dimenticati e poco esaltati.
Le conoscenze artistiche di Miriam emergono lungo il racconto, ma senza appesantirlo, riesce infatti ad inserire nei punti giusti delle spiegazioni che aiutano lo spettatore a meglio comprendere lo stile di alcuni artisti, in particolar modo, visto anche l’oggetto/soggetto del suo racconto, sono diverse le spiegazioni sullo stile scultoreo di Michelangelo e sul suo modo di lavorare, sul rapporto che intesseva questo geniale scultore con i blocchi di marmo che sceglieva di persona direttamente presso la cava.
Un libro per divertirsi, un libro per innamorarsi, ma anche un libro per imparare e per ricordarci quante bellezze abbiamo in Italia, opere che spesso vorremmo rubare per poter osservare da soli, ma che meritano di essere viste da molti e molti occhi, meritano di essere esaltate perché sono linfa vitale per il nostro Bel Paese. Grazie a Miriam per questa splendida storia e grazie anche a Booksalad che ha creduto in lei!