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In occasione della 66esima edizione del Festival di Sanremo è stato presentato oggi il progetto Area Sanremo a sostegno della musica emergente, rielaborazione e nuovo avvio del percorso musicale dedicato ai giovani. Il nuovo Area Sanremo era già stato avviato in forma sperimetale lo scorso novembre con il format Rai costruito come anticipazione della gara delle nuove proposte, Sanremo Giovani. “Stiamo lavorando per confermare la squadra” ha spiegato il presidente della Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo, Maurizio Carridi. Proprio la fondazione, che costituisce uno dei fiori all’occhiello della storia artistica e culturale della città di Sanremo, con i suoi 110 anni, crede molto nel progetto come volano di crescita personale. Il positivo avvio della scuola e del suo percorso formativo potrebbero infatti rendere indipendente l’orchestra dai fondi nazionali per lo spettacolo, liberando i musicisti dai tanti problemi di sostenibilità che negli ultimi anni ne minacciano l’esistenza in quanto ente di eccellenza.
Anche l’amministrazione di Sanremo crede molto nel progetto, gestito con efficacia nella versione sperimentale 2015 come percorso cui cercare di dare nuova forma. Il Comune fa il tifo per i ragazzi in gara usciti dal concorso lo scorso novembre – Miele e Mahmood – e dedica a tutti i protagonisti di Area Sanremo un concerto esclusivo organizzato in occasione del Festival, puntando sulla qualità di quella che si pone come scuola di formazione e musica professionale. Ecco dunque perché puntare al futuro, in vista non solo della selezione dei giovani che andranno al Festival, ma di un percorso a tutto tondo, differente da ogni altra esperienza simile per continuità di risultati in termini di giovani carriere da far decollare, e non solo di vittorie momentanee.
Soddisfatti e fieri di aver fatto parte del progetto 2015 Miele e Mahmood, entrambi provenienti dal CPM di Milano. “Avrò tre minuti e nove secondi per far vedere quello che faccio con la musica – ha detto Miele – a 26 anni salirò sul palco inconsapevole e incosciente, ma sicura di portare la verità”. Mahmood ha ricordato con orgoglio le lezioni seguite ad Area Sanremo con Mauro Pagani e Ivano Fossati: “questa esperienza non è paragonabile a X Factor – ha spiegato – qui posso portare sul palco la mia storia, con un brano autobiografico che parla del mio percorso artistico e umano”.
Che sia un anno particolarmente positivo per i giovani al Festival è confermato anche dai dati di ascolto delle prime due serate, analizzati e commentati oggi dal direttore di Rai Uno Giancarlo Leone. Dinnanzi a uno share che per le prime due serate ha segnato una media del 49 per cento, cifra straordinariamente alta per il format festivaliero, picchi di ascolto che sfiorano il 58 per cento si sono registrati da parte degli spettatori compresi nella fascia di età tra i 15 e i 24, a incoraggiare e sorprendere gli stessi autori Rai e, forse, lo stesso mondo discografico.