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Chi da bambino non ha letto la storia di Ebenezer Scrooge e dei suoi incontri fantastici con lo Spirito del Natale Passato, Presente e Futuro? Stiamo parlando ovviamente del Canto di Natale di Charles Dickens, di cui ricorrono oggi i 212 anni dalla sua nascita.
Forse nessuno meglio di lui è stato in grado di dare vita nelle sue pagine ad una Londra dalle tinte forti e quanto mai veritiere, in cui critiche e ammonimenti non sono certo celati. Alla base, infatti, di tutta la produzione di Dickens v’è una forte tensione alla moralità e un’attenzione particolare ai ceti sociali più poveri, soffocati da una borghesia imprenditoriale sempre più ricca ed invischiata con i meccanismi della politica. Oliver Twist, David Copperfield, la società di Hard Times e l’avaro Scrooge sono, in fondo, alla ricerca di una nuova umanità e di un nuovo modo di vivere in sintonia con la società, sfidandone convenzioni e obblighi. Con i suoi dialoghi e le sue descrizioni vivide ed icastiche, Dickens ci cala profondamente in uno scenario grigio, nebbioso e offuscato dalle ciminiere delle industrie che si stavano sviluppando a dismisura, colonizzando anche i sobborghi di Londra ed obbligando gli operai a vivere in abitazioni sudice e maleodoranti. Questo mondo si comprende essere profondamente e intimamente conosciuto dall’autore attraverso le sue vicende personali, perché è continuamente intriso di una forte passionalità e calore umano.
Dickens nasce nel 1812 a Portsmouth, figlio di un impiegato dell’Ufficio Stipendi della Marina britannica, e si trasferisce a Londra nel 1815. Nel 1823, però, a seguito di un improvviso impoverimento, la famiglia si trasferisce a Camden Town, uno dei quartieri più poveri a quell’epoca. Mentre nel 1824 il padre viene imprigionato per debiti nella prigione della Marshalsea, Charles va a lavorare in una fabbrica di lucido da scarpe (la Warren’s Blacking Warehouse). Insoddisfatto dalla professione di praticante avvocato nello studio legale Ellis & Blackmore, incomincia a studiare stenografia e a frequentare i teatri londinesi, assistendo a farse, tragedie shakespeariane e operette musicali.
Nel 1834 viene assunto come cronista del Morning Chronicle, dove pubblicherà con lo pseudonimo di Boz quei bozzetti di vita urbana che diventeranno gli Sketches by Boz. Sempre sul “Morning Chronicle” apparirà a puntate il primo romanzo che decreterà il suo successo in Gran Bretagna: si tratta de I quaderni postumi del Circolo Pickwick. Anche un altro successo di Dickens, David Copperfield, apparirà a puntate su un giornale di proprietà dello stesso Dickens. Questo elemento, oltre ad essere un tratto distintivo del genere romanzesco che si andava affermando, lega strettamente l’autore al suo pubblico, che Dickens voleva rendere consapevole della situazione che il Paese stava vivendo. Non a caso, un altro capolavoro di critica sociale, Hard Times, è ambientato nella città dal nome parlante, Coketown (città del carbone), immaginario agglomerato industriale che racchiude entro di sé tutti i conflitti e le bassezze della società.
Alla fine del 1865 si reca in America per alcuni incontri di lettura delle sue opere, ma il suo stato di salute peggiora a causa di un attacco di paralisi, che causerà problemi fino alla morte nel 1870 per una emorragia cerebrale.