Errore sul database di WordPress: [Table 'artintim_w4etrsxd.4azgpt3J_ppress_meta_data' doesn't exist]SELECT * FROM 4azgpt3J_ppress_meta_data WHERE meta_key = 'content_restrict_data'
Beppe Fenoglio nasce ad Alba nelle Langhe il 1 marzo 1922, in una famiglia dai forti ideali socialisti, che segneranno la mentalità dello scrittore fin dalla prima giovinezza, insieme al forte legame con la pianura e il suo territorio.
Nonostante la lieve balbuzie, il giovane Fenoglio eccelle negli studi fin dalle scuole elementari, tanto da convincere l’autoritaria madre, desiderosa di un futuro migliore per i suoi figli, ad iscriverlo al Liceo Ginnasio “Govone” di Alba. Si dimostrò fin da subito un lettore vorace ed appasionato soprattutto della letteratura inglese, tanto da intraprendere alcune traduzioni di opere che facessero riferimento specificatamente all’Inghilterra elisabettiana e rivoluzionaria, che rappresentavano per l’autore il suo mondo ideale. Questa passione smisurata per la letteratura lo portò ad iscriversi nel 1940 alla Facoltà di Lettere dell’Università di Torino, che frequentò fino al 1943, quando fu chiamato alle armi in seguito all’entrata in guerra dell’Italia nel secondo conflitto mondiale.
Dopo lo sbandamento dell’8 settembre 1943, Fenoglio, profondamente antifascista fin dalla salita al potere di Mussolini, si unì alle file partigiane, partecipando anche all’esperienza della Libera Repubblica partigiana di Alba (10 ottobre-2 novembre 1944), cui dedicò appunto la raccolta di racconti intitolata I ventitré giorni della città di Alba. Tra il gennaio e l’aprile 1945 svolse il ruolo di interprete e ufficiale di collegamento tra le forze armate angloamericane e il gruppo partigiano di Mauri e Balbo, grazie alla sua conoscenza dell’inglese.
Al termine della guerra, Fenoglio decide di dedicarsi interamente all’attività letteraria e nel 1949 comparve il suo primo racconto dal titolo Il trucco per Bompiani, con lo pseudonimo di Giovanni Federico Biamonti. Per Einaudi, dove lavoravano all’epoca Italo Calvino ed Elio Vittorini, pubblicò Racconti della guerra civile e La paga del sabato. Seguirono altri successi, tra cui La malora, e la traduzione de La ballata del vecchio marinaio di Samuel Taylor Coleridge.
Tra il 1959 e il 1960 gli viene diagnosticata un’infezione polmonare dovuta all’eccessivo vizio del fumo, che si trasformerà in cancro e lo condurrà alla morte il 18 febbraio 1963, dopo due giorni di coma. Il suo romanzo più famoso, Il partigiano Johnny, rimase incompiuto e venne infatti pubblicato postumo solo nel 1968, così come lo fu Una questione privata nel 1963. E’ considerato uno dei più importanti romanzi della Resistenza e del Novecento italiano, strettamente imparentato con Il sentiero dei nidi di ragno calviniano del 1947.
A Beppe Fenoglio ed altri autori strettamente connessi al territorio delle Langhe è dedicato il Parco Paesaggistico e Letterario “Langhe Monferrato e Roero”, che tramite figure di spicco del panorama letterario offre ai visitatori una lettura del paesaggio e dell’identità culturale locale. Così viene riassunta la figura di Fenoglio: “A Beppe Fenoglio dobbiamo, oltre ad un vivido ritratto dell’umanità contadina di Langa, il racconto della Resistenza partigiana, una narrazione epica e priva di retorica della guerriglia sulle colline e delle inquietudini di una generazione”. Ma sono le stesse parole dell’autore che da sole delineano vividamente la sua figura e il suo carattere impegnato, forte e passionale: “[…] a me basterà il mio nome, le due date che sole contano e la qualifica di scrittore e partigiano. Mi pare d’aver fatto meglio questo che quello”.